venerdì 22 dicembre 2017

Periodico dell’Istituto Comprensivo “V. Alfieri” - Plesso di ANZI Classe I Sec. n.1 A.s. 2017/2018

Primo numero

PERCHE' UN GIORNALINO SCOLASTICO?
Come nome di questo giornalino scolastico abbiamo scelto “SCHOOL LIFE“ perché pensiamo che anche la scuola svolge un ruolo importante per la nostra vita. Con “SCHOOL LIFE” vogliamo far capire che tutte le iniziative che svolgiamo a scuola possono essere un insegnamento per la nostra vita e che noi con questo strumento vogliamo essere attenti a tutto quello che accade a scuola e intorno a noi. Anche se certe volte pensiamo che la scuola non sia importante, sbagliamo perché, invece, è un ottimo ‘allenamento’ per il nostro futuro. Scrivere articoli è molto importante perché ci fa ampliare sempre di più le nostre conoscenze, perché ci induce a riflettere su quello che accade nella nostra vita e nel mondo. Perciò questo è uno strumento per parlare dei nostri sentimenti, delle emozioni e dei problemi della vita. Infatti, è molto importante avere uno strumento per confrontarci con gli altri. Sicuramente dopo questa esperienza saremo soddisfatti e molto fieri. Scrivere alla nostra età, sarà un modo per farci crescere e imparare ad esprimerci, a riflettere sui noi stessi e sul mondo che ci circonda. 

Angela, Alessandra, Rosita e Salvatore 


“ABILITIAMOCI” 
Ad Anzi, da qualche tempo, insieme ad alcuni adulti, abbiamo deciso di formare un'associazione di volontariato che abbiamo chiamato “ABILITIAMOCI” con lo scopo di coinvolgere tutte le persone, soprattutto quelle con difficoltà. A volte, infatti, pensiamo che queste persone non hanno capacità, invece la realtà è diversa; basta conoscerle meglio e scoprire tante loro qualità e capacità. Inoltre, loro sono molto felici di essere coinvolti e di sentirsi utili per fare piccoli lavoretti manuali, ma soprattutto per il fatto di poter stare qualche ora insieme agli altri. E cominciando a fare piccole cose con il nostro aiuto poi hanno fatto sempre più progressi; anzi, abbiamo fatto sempre più progressi! Per adesso ci incontriamo presso i locali dell'oratorio due volte a settimana. Abbiamo cominciato a fare alcuni laboratori, come la realizzazione di lavoretti natalizi e abbiamo imparato moltissime cose, soprattutto a collaborare e ad aiutarci reciprocamente. Con questi progetti ti accorgi che stare insieme, condividere momenti belli è molto importante ed apre tutto un mondo di comprensione, rispetto e amicizia. Con il ricavato della vendita dei vari lavoretti continueremo a portare avanti questo bellissimo progetto. Riteniamo perciò che sia molto importante perché aiuta chi ha bisogno di un sorriso o di un’ora in cui stare insieme agli altri per socializzare, a mettere in pratica le proprie conoscenze e abilità e a sentirsi meno solo ed inutile. 

Chiara, Eliana e Valentina 


NELLA NOSTRA SCUOLA 
Abbiamo iniziato l'anno scolastico senza palestra, quindi, senza un posto per fare attività fisica soprattutto d'inverno, visto che entrava l'acqua. L'edificio che ospita la nostra scuola è molto vecchio, è stato costruito nel 1938, e ci sono alcune barriere architettoniche. Questi due problemi ormai sono in via di soluzione, visto che è in allestimento un ascensore e la palestra è stata inaugurata agli inizi di Novembre. In quella occasione, insieme al sindaco e ai vari assessori sono intervenuti anche alcuni tecnici e volontari della Protezione Civile che ci hanno illustrato i comportamenti da mettere in pratica in caso di pericolo. 

Giuseppe e Samuele 



BULLISMO 
Spesso, per strada e nella scuola, molti ragazzi vengono offesi e umiliati da coetanei che credono di essere superiori. Questo comportamento sociale è chiamato bullismo. Si manifesta soprattutto nella fascia della nostra età. Le vittime, solo perché sono più deboli, non meritano di essere derise; ma, al contrario, di essere sostenute e aiutate. Tante volte sentiamo parlare in tv di casi di ragazzi che sono arrivati persino al suicidio per la disperazione. Il bullismo può essere di tre tipi. 

C’è il BULLISMO DIRETTO, cioè quei comportamenti violenti nei confronti della persona per ‘ferire’ la vittima usando le mani e la forza fisica. Poi abbiamo il BULLISMO INDIRETTO che mira a danneggiare i rapporti di amicizia e la reputazione della vittima, giudicando la vittima per le sue scelte, ad esempio, quelle naturali (gay, lesbica, bisessuale), invece di accettarle e definirle diverse da noi per quello che sono. E, infine, anche il CYBERBULLISMO, cioè, parlare male, offendere, mettere in giro messaggi e foto di qualcuno su Internet e sui vari social che ormai tutti utilizziamo quotidianamente. Come ci sentiremmo noi a loro posto? Al posto delle vittime? Quando noi offendiamo l'altro dovremmo porci questa semplice domanda, chiederci come ci sentiremmo noi nei loro panni e solo così potremmo capire il dolore provocato da questi comportamenti. Per tutto questo possiamo capire che nello scherzo ci si diverte insieme, non si offendono gli altri. Come possiamo rimediare? Ricordiamoci che assistere e non difendere le vittime è peggio del bullismo vero e proprio perché fa sentire il bullo più forte e la vittima più umiliata. Non diciamo che non ci possono essere litigi ed offese; ma, se si ripetono in continuazione, quello diventa un vero e proprio dramma per la vittima. Quindi, cari amici, #STOPBULLISMO! E non solo a chiacchiere!!!! 

Eliana, Katia e Rocco P 



CUCCIOLO D’UOMO 
Per Natale, quasi come regalo, vogliamo raccontarvi una storia che abbiamo inventato per sensibilizzare il nostro comportamento verso gli animali domestici. Attenzione! E’ una storia strampalata, con i ruoli al contrario. 

Un giorno, ascoltando il telegiornale in cui si parlava di bambini abbandonati, un cane si commosse e decise di prendere un bambino per compagnia. Andò all’orfanotrofio e, dopo un’accurata selezione, scelse il bambino più grande e carino e se lo portò a casa. Il bambino era felice che il cane l’aveva adottato; però, dopo due o tre settimane, cominciò a rattristarsi. Il bambino, quando era arrivato in casa del cane era stato tutto sistemato, pettinato, vestito, dotato di un guinzaglio nuovo e, perfino, di un cappottino per le passeggiate della sera tardi e del mattino presto, quando il suo padrone-cane aveva tempo per farlo sgranchire un po’ e fargli fare i suoi bisognini. Il bambino, invece, voleva essere libero di uscire quando e dove voleva, giocare col tablet, andare al campetto, giocare a nascondino con gli altri, andare in bagno dove e quando voleva lui, … Invece, per colpa del padrone, doveva stare seduto nella sua cuccia, fare le moine al padrone quando lo chiamava, non doveva sporcare o mettere in disordine; e doveva persino andare in bagno quando glielo diceva il padrone. Dopo qualche tempo, il cane parlando con gli amici, si rese conto che il cucciolo d’uomo non era niente di che, non aveva imparato nessuna delle cose per cui lui lo aveva addestrato. Arrivò l’estate e il cane, dovendo andare al mare con la famiglia, abbandonò sul ciglio della strada il cucciolo d’uomo. 

Speriamo che, dopo aver letto questa storia, abbiamo tutti cambiato idea su come trattare gli animali e che impareremo a rispettarli un po’ di più. Non possiamo considerarli solo per il nostro piacere, come se fossero semplici giocattoli da usare e poi, magari, buttarli via quando non ci piacciono più!!! 

Antonio, Francesco, Rocco G. e Salvatore 


DECALOGO per un paese ed un ambiente più puliti 
Vogliamo presentarvi dieci regole per tenere più pulito le nostre strade e il nostro territorio perché spesso tutti quanti ci lamentiamo della spazzatura e dei rifiuti che troviamo dappertutto. Ma chi ce li butta? Proviamo tutti a: 
1. Fare sempre la raccolta differenziata, cioè mettere i rifiuti nel giusto contenitore. 
2. Non gettare carte, mozziconi e quant’altro a terra, ma essere corretti e usare i cestini.
3. Riciclare i rifiuti perché possono servire per realizzare altri oggetti e non sprecare materie prime.
4. Evitare di lasciare il sacco della spazzatura dove capita, perché gli animali potrebbero aprirlo e spargerla ovunque.
5. Non abbandonare i rifiuti pericolosi perché inquinano. 
6. Non inquinare i fiumi, i ruscelli perché l’acqua è fonte di vita 
7. Raccogliere gli escrementi dei propri animali. 
8. Gettare i rifiuti biodegradabili solo nei terreni. 
9. Non gettare gli elettrodomestici per strada perché rilasciano sostanze e metalli inquinanti che si potrebbero riciclare. 
10. Portare i rifiuti ingombranti all’isola ecologica. 

Alessandra, Chiara e Valentina 



ACQUA, risorsa dell’umanità 
Spesso sentiamo in televisione che ci sono dei popoli che soffrono per la siccità. Invece per noi basta aprire il rubinetto e ci possiamo fare la doccia. Però noi sprechiamo tanta acqua perché non pensiamo che prima o poi l'acqua finisce e non è infinita. Ecco alcune regole da seguire per risparmiare e conservare meglio questa importante risorsa di tutti. Quando ci laviamo i denti o ci facciamo la barba, negli intervalli in cui non usiamo l'acqua è meglio chiudere il rubinetto. E’ bene far lavorare solo a pieno carico le lavatrici e le lavastoviglie. E’ meglio farsi una doccia che un bagno: riempire una vasca da bagno equivale a fare tre docce. E’ meglio innaffiare le piante al tramonto perché l'acqua evapora più lentamente e utilizzando possibilmente l'acqua piovana o l'acqua che usiamo per lavare frutta o verdure. E’ meglio lavare l'auto con un secchio perché con il tubo ne sprechiamo molta di più. Quando laviamo i piatti è meglio usare una bacinella; cosi usiamo la stessa quantità di acqua. Quando vediamo che il rubinetto ha una perdita, è meglio chiamare l'idraulico. Avvertiamo chi è responsabile se notiamo perdite sulle condotte pubbliche. Possiamo mettere un frangigetto al rubinetto cosi quando lo apriamo esce meno acqua. 

Risparmiare acqua si può; basta fare un po’ di attenzione!! 

Giuseppe, Matteo e Samuele 



A 37 anni dal Terremoto del 1980 
Il terremoto dell'Irpinia del 1980 fu un sisma che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. La sua magnitudo fu di 6.8 gradi della Scala Richter, corrispondenti al X grado della Scala Mercalli, con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania; circa 280.000 furono quelli che dovettero abbandonare le proprie case. Il terremoto si verificò alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980 con una forte scossa che durò 90 secondi, con un ipocentro a 12 km di profondità; colpì un'area di 17.000 km² che si estendeva dall'Irpinia al Vulture, tra le province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più duramente colpiti furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna. Gli effetti, però, si estesero a una zona molto più vasta, interessando praticamente tutta l'area centro meridionale della penisola. Ci furono molte lesioni e crolli anche a Potenza e a Napoli, interessando molti edifici fatiscenti o lesionati da tempo e vecchie abitazioni in tufo; a Poggioreale crollò un palazzo, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti. Crolli e devastazioni avvennero anche in altre province campane e nel potentino; come a Balvano, dove il crollo della Chiesa di S. Maria Assunta causò la morte di 77 persone, di cui 66 bambini e adolescenti che stavano partecipando alla santa messa. La gravità del sisma non venne valutata subito; i primi telegiornali parlarono di una generica «scossa di terremoto in Campania»; l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò a capire la vasta entità e, solo con un elicottero, il mattino dopo, vennero rilevate le reali dimensioni del disastro. Uno dopo l'altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti; interi paesi risultavano cancellati, decine e decine di altri erano stati gravemente danneggiati. Ad Anzi, abbastanza lontano dall’epicentro, alcune case subirono solo lievi danni; anche se fu grande lo spavento e, per fortuna, non ci furono né morti né feriti. Complessivamente, 8.848 furono i feriti e 2.914 i morti. Tutto ciò, quindi, ci deve far capire come sia molto importante prevenire i terremoti che non possono essere previsti, dato che il nostro territorio è altamente sismico. Bisogna, quindi, costruire con criteri antisismici, conoscere bene le norme di sicurezza, sviluppare un sistema di protezione civile efficace e diffuso. 

Francesco, Giuseppe, Rocco G. e Salvatore 


Giornata contro il FEMMINICIDIO 
Il termine femminicidio indica i casi in cui la vittima è donna. La prima volta che si parlò di ''uccisione di una donna da parte di un uomo per motivi di odio, disprezzo, piacere o senso di possesso'' è del 1990, per opera della docente femminista Jane Caputi. La Russell, poi, identificò nel femminicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell'uomo contro la donna ‘perché donna’. Il femminicidio purtroppo si manifesta in tutto il mondo, ma ha modi e diffusione diversi in ogni nazione. Una ricostruzione delle vittime tra il 2000 e il 2011 è stata operata da Eures e ANSA con l'indagine ''Il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio''. Dal 2005 la ‘Casa delle donne per non subire violenza’ di Bologna, raccoglie i dati delle donne uccise dai casi riportati dalla stampa e pubblica annualmente i rapporti online. L'avvocata femminista Rashida Manjoo rileva 127 femminicidi in Italia nel 2010. Quest’anno è uscito uno studio sugli orfani delle vittime di feminicidio che stima che in Italia, in 15 anni, dal 2000 al 2014, ci sono stati 1600 nuovi casi di orfani che hanno perso la madre perché uccisa dal padre. Secondo noi, in tante situazioni, le donne sono migliori degli uomini. Perciò qualche volta è meglio che l'uomo pensi con quale meravigliosa creatura ha a che fare. 

Anche ad Anzi è stata celebrata questa giornata, durante la quale una panchina è stata dipinta di colore rosso con la frase “A parte l’indignazione … impegno contro la violenza sulle donne!”. Non basta, quindi, fare le giornate di sensibilizzazione, ma bisogna sviluppare e far crescere ogni giorno la cultura del rispetto. 

Chiara e Katia 



La Chiesa di Santa Lucia 
Con questo primo articolo sul patrimonio artistico di Anzi vogliamo iniziare a illustrare tutto ciò che c’è di importante nel nostro paese per conoscere meglio noi e per far conoscere agli altri la storia e la cultura del nostro territorio. Ecco perché tra tutti i monumenti che si possono trovare ad Anzi, abbiamo scelto di iniziare con la chiesa di Santa Lucia perché è la più antica di tutte. Situata nel cuore del paese, nell’omonimo quartiere, un tempo si chiamava chiesa del Carmine; ed era, secondo la tradizione locale, parte di un antico monastero femminile dell’ordine delle Carmelitane Scalze. La Chiesa di Santa Lucia, di stile Romanico, è stata costruita intorno al 1200; è a navata unica con un doppio ordine di arcate laterali; l’entrata è sorretta da capitelli di stile tardo gotico e a sinistra dell’ingresso, vi è una lastra di pietra semicircolare suddivisa da una croce che ricorda, secondo la tradizione, la partecipazione degli anzesi alle Crociate. All’interno è custodita un quadro di Santa Lucia, un dipinto raffigurante il Cristo Morto del 1633, la statua di San Domenico. La tela sulla pala dell’altare, raffigurante la Vergine del Carmelo con S. Giovanni Battista e S. Carlo Borromeo, è attribuita al Pietrafesa. In occasione del 13 Dicembre viene fatta una festa in cui si possono gustare le “cuccìe”, un piatto tipico con ceci, grano, lenticchie e mais cotti insieme, e le “scarpèdd”, fatte di pasta fritta ricoperta di zucchero. 

Angela, Katia e Rosita 



giovedì 21 dicembre 2017





L’INQUINAMENTO DELLE ACQUE MARINE


L’inquinamento delle acque marine è un problema molto grave. Ogni anno vengono riversati nei mari Europei 60000 tonnellate di detersivi, 120000 tonnellate di petrolio e 40000 tonnellate di piombo, per non parlare dei 40 milioni di rifiuti accumulati nel mare.

Le cause dell’inquinamento idrico sono gli scarichi delle acque reflue, le piogge acide, l’inquinamento atmosferico, il traffico navale delle petroliere, la contaminazione del suolo da parte degli agricoltori, l’inquinamento delle falde acquifere.


Le acque reflue sono le acque di scarico che contengono piombo, mercurio, detersivi, fertilizzanti e altre sostanze dannose.

Le piogge acide contengono vapore acqueo che si mischiano con gli ossidi e si formano gli acidi.


Ogni anno per colpa di incidenti delle petroliere vengono riversati in mare grandi quantità di petrolio.


L’inquinamento agricolo è causato dai liquami degli animali riversati nei fiumi.


L’inquinamento delle falde acquifere consiste nei liquidi tossici che si contaminano le falde sotterranee

Un altro aspetto è il fenomeno dell’eutrofizzazione, causato dal riversamento di sostanze organiche in mare. Ciò provoca lo sviluppo esagerato delle alghe marine che non fanno penetrare nè ossigeno nè raggi solari, con conseguenze gravissime alla flora e alla fauna marina.



Autori:

Matteo Casella

Francesco Ciliberti

Rocco Giorgio

Antonio Marino

Samuele Martinelli

Rocco Petruzzi

Giuseppe Sarli



Salvatore Sarli